[audio:http://www.fileden.com/files/2007/6/28/1218975/Le%20Orme%20-%20Orme%20-%2003%20-%20Dublino%20addio.mp3|autostart=yes|bgcolor=0x000000]

La stazione di Tara Street a quell'ora era letteralmente deserta… Erano le 11 e stavo aspettando l'ultimo Dart, quello delle 11 e mezza.
Durante le 2 settimane a Dublino quella fu la prima e unica sera che passavo in città senza i miei compagni di stanza.
Mi appoggiai al muro, stanco e allo stesso tempo divertito da quella serata. Il sabato sera Temple Bar, il centro di Dublino, era pieno di gente.
Di fronte a me, dal lato opposto della stazione, vi erano quattro ragazze, presumibilmente irlandesi, che aspettavano il dart con destinazione Bray. Mi salutarono con un cenno della mano e poi scoppiarono a ridere. Ricambiai il saluto e mi rimisi a pensare a quelle due fantastiche settimane che avevo trascorso. Finalmente il Dart arrivò, mi sedetti in fondo, dove tutti i sedili erano liberi. Anche se in realtà il treno era completamente vuoto. Il Dart insinuava in me moltissimi ricordi! Quel treno che tutte le mattine trasportava me, Alan e Nicola da Raheni a Tara Street. La scuola era nel centro di Dublino e con il Dart ci mettevamo più o meno un quarto d'ora. Il Dart che una mattina avevamo perso, costretti quindi a prendere l'autobus e rischiammo quasi di arrivare in ritardo. Il Dart, dove avevamo incontrato ragazze vestite (o sarebbe meglio dire svestite) quasi fosse estate. Il Dart… Ormai sapevo a memoria tutte le stazioni, e la voce del conducente che annunciava la stazione successiva mi dava sicurezza… Che genere di sicurezza? Beh, cosa più importante, di aver preso il treno giusto!

"Next Station … CONNOLY… This train is for… HOWTH"

A quella fermata salì una ragazza che doveva avere più o meno 15 anni… Aveva l'aria spaventata, una mano davanti alla bocca e il viso rigato di lacrime. Guardava fuori dal finestrino, come se in quell'attimo fosse accaduto l'inimmaginabile. Tutto sommato sembrava una ragazza carina, i lunghi capelli castani coprivano parte del suo viso, sopratutto gli occhi, di un verde molto acceso, resi lucidi dalle lacrime. In testa portava un piccolo fiocchetto rosa che si abbinava con il bracciale sempre dello stesso colore. Forse aveva bevuto quella sera, ma capire cosa fosse successo semplicemente guardandola era impossibile.

"Next Station… CLONTARF ROAD…This train is for… HOWTH"
"MIND THE GAP"

Avrei tanto voluto alzarmi, sedermi vicino a lei e chiederle cosa ci fosse che non andava, se avessi potuto aiutarla in qualche modo… ma non lo feci. Avevo paura di risultare invadente, che la mia gentilezza venisse scambiata con un importunio.

"Next Station… KILLESTER…This train is for… HOWTH"

Tirai fuori il cellulare e mandai un messaggio ad Alan, dicendogli di avvisare la famiglia che stavo per arrivare. In quegli ultimi giorni i rapporti con la nostra "host family" erano peggiorati sino a degenerare, non volevo avere problemi proprio l'ultimo giorno di permanenza a Dublino.

"Next Station… HARMONSTOWN … This train is for… HOWTH"

Ancora una stazione, e sarei arrivato a "casa"… Il mio ultimo viaggio in Dart, il mio ultimo giorno di vita da Irlandese. Che poi ripensandoci gli Irlandesi sono ben strani! Ci sono moltissime differenze con l'Italia, ma quella che mi ha colpito più di tutte è stata la noncuranza dei semafori. Sembrano quasi optional per loro! Che fosse rosso, verde o giallo non importava… Bastava non ci fossero macchine nei dintorni e loro passavano! E in 2 settimane eravamo entrati nel vero spirito irlandese, tanto che per poco una macchina non metteva sotto Alan!
Nel vagone eravamo rimasti solo io e quella ragazza, che nel frattempo aveva iniziato a piangere. Era un pianto disperato, interrotto solo da piccoli singhiozzi.

"Next Station… RAHENY… This train is for… HOWTH"

Mi alzai, e mi diressi verso le porte, sorridendo a quella ragazza che mi stava guardando. In un attimo smise di piangere e ricambiò il sorriso… Non era un sorriso pieno di felicità, ma quello di una ragazza che aveva appena ricominciato a vivere, quasi avessi acceso in lei qualcosa… quasi quel sorriso le avesse dato una ragione per andare avanti. Pressi il bottone e le porte del Dart si aprirono davanti a me, permettendomi di scendere. Salutai con la mano quella ragazza, che mi sorrise nuovamente, questa volta con più entusiasmo, un sorriso di quelli che normalmente si meritano solo gli amici migliori. Mi incamminai per quelle buie strade di Raheni, verso Foxfield Park, la via dove viveva la famiglia che ci ospitava.

Addio DART… Addio Voce del conducente… Addio Dublino… Mi fermai un secondo, solo un secondo a guardare il cielo stellato di quella sera. Era bellissimo, e avrei tanto voluto che quel momento durasse per sempre, avrei tanto voluto non tornare alla solita routine quotidiana, non dover nuovamente tornare in un paese che non sento mio…
Ma purtroppo "All good things (sooner or later) come to an end".

Bye Dublin… We'll miss you… Take care!!

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6 commenti

  1. Sei unico!! Incredibile il modo come affascini chi legge!!
    Leggeremo dei tuoi romanzi da grandi!!

  2. Che storia strastupendaaaaa!!!!!!!!

  3. pigaaaaaaaaaaaaaaa ma ritorna a dublinoooooo cosa fai ancora qua a merano??!!!

  4. passavo qui per caso..ho letto che avevi scritto un racconto e mi sono incuriosita..MI hai stupido e davvero colpito, mi piace il modo in cui scrivi…e le storie ce racconti… e il prossimo quando lo pubblichi?? dai ja, ora sn diventata curiosa…mi raccomando!

  5. questo secondo me ..è già mejo rispetto a qll ke ho letto ieri…

  6. non sapevo che a dublino ci fosse la metro..
    io ci sono stata quest’estate, è bellissima
    ho lasciato il cuore in irlanda

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