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«Spesso ci chiediamo perché il mondo a volte giri al contrario, perché persino le cose che a prima vista possono sembrare impossibili, quasi irreali… alla fine accadono, sconvolgendo il normale ordine che caratterizza da sempre il mondo intero.
Amici che ritieni tali da quando eri poco più che un pargolo, amici con cui hai diviso gioie e dolori, amici che con il passare degli anni scelgono le loro strade allontanandosi dalle tue.
Questa piccola prefazione è per raccontare la mia breve storia con Elisa, la mia più grande amica.
Ricordo alla perfezione tutto ciò che ho combinato insieme a lei, ricordo persino quando passavo a casa sua interi pomeriggi solo per chiacchierare, solo per chiedere consigli riguardo alle tante cotte che hanno caratterizzato la mia adolescenza.
Mai una volta che avesse criticato le mie scelte, mai una volta che mi avesse detto di lasciar perdere, mai una volta che mi avesse fatto soffrire volutamente.
Eccetto quel giorno, l’ultimo in cui l’ho vista… È partita, ha lasciato l’Italia, la sua famiglia, me, senza nemmeno salutare, senza spiegazioni, lasciando tutti con un vuoto dentro, con il dubbio che forse la colpa di tutto ciò era anche nostra.
L’ho cercata, invano, costantemente per i due anni successivi, ma non ho avuto fortuna.
Mi continuavo a ripetere che era una sua scelta, che sicuramente aveva le sue ragioni, ma nonostante questo la tristezza non accennava a diminuire.
Tragico, un dolore inimmaginabile, come se una parte di me se ne fosse andata chissà dove.
Iniziai a spegnermi, a diventare quasi un automa in tutto ciò che facevo. Avevo perso la grinta che sempre dovrebbe essere nel corpo di un diciannovenne.
Fino al giorno in cui una lettera, una sua lettera, mi venne recapitata da Milano.
Era scritta al computer e citava le seguenti parole.

“Scusami per tutto, non devi sentirti in colpa, anche se il motivo principale della mia partenza… sei tu. Anno dopo anno ci siamo avvicinati sempre di più, diventando rispettivamente l’uno la metà della mela dell’altro. Questo è quello che credevo, ma più ti guardavo negli occhi e più capivo che per te ero solo e soltanto una grande amica.
Ho cercato di farmi bastare l’amicizia, di allontanare i miei sentimenti per te. Ma non ce l’ho fatta, il giorno della mia partenza sarebbe stato il giorno in cui avrei dovuto rivelarti tutto, e a seconda della tua reazione avrei deciso se partire o meno.
Come avrai intuito non ce l’ho fatta, ho preferito rimanere con l’idea che per te sarei rimasta solo un’amica, nulla di più, piuttosto che lottare.

Chi combatte può perdere, chi non combatte ha gia perso

Ti ho ripetuto questa frase fino allo sfinimento per tutti i tuoi grandi amori dell’epoca, ma va bene per gli altri, non quando devi usarla in prima persona. Io ho preferito perdere.
Quando ti arriverà questa lettera io sarò già partita per una nuova destinazione, per cui non cercarmi. Ti amo e ti amerò per sempre.”

Le lacrime hanno iniziato a scorrermi lungo il viso, se solo avessi capito prima i suoi sentimenti ora lei sarebbe qui con me, e ci ameremmo a vicenda.
Per dove sarebbe partita? Quale sarebbe stata la sua futura destinazione?
Senza pensarci accesi la televisione, in quel momento il TG aveva il monopolio su tutti i canali, quindi ne scelsi uno a caso. Quello regionale.

“Ragazza di 19 anni trovata morta nel suo appartamento per ferita di arma da fuoco alla tempia. In mano aveva un biglietto con su scritto Ricordati che ti amo”

Quella ragazza era Elisa, e quel suo ultimo viaggio era a casa, un viaggio senza ritorno.
Il telecomando mi cadde per terra e le lacrime iniziarono a scorrere sempre più velocemente, senza che dalla bocca riuscisse ad uscire alcun suono.
Tornato in possesso della mia mobilità mi sono steso sul letto, ed è qui che sono ora.
Scrivendo queste righe, con in mano un barattolo di sonniferi.
Si, voglio dormire, ma le 8 ore descritte sul farmaco non mi bastano… Voglio dormire per sempre, voglio raggiungere Elisa e dirle che anch’io la amo, voglio abbandonare l’estraneità di questo mondo per raggiungere la perfezione.
Elisa… sto arrivando…»

Qualche ora più tardi, questo ragazzo è stato trovato morto nel letto del suo appartamento con in mano ancora la penna.
Sul suo volto faceva capolino un sorriso.

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18 commenti

  1. Ciao, Piga! Questo racconto mi piace davvero molto! Sei migliorato da qualche tempo fa secondo me =)
    Ti voglio tanto bene, piga=)

  2. wow piga bello il racconto…sembra un po’ romeo e giulietta però…hehehe ma no dai scherzo!!
    continua cosi!!!!!!!!!!

  3. Concordo… bello davvero, Piga. Ti voglio bene, ricordatelo

  4. wow ke bello questo racconto…!!!commovente…
    giusta la morale, quella sottolineata…
    complimenti 🙂
    ciao ciao

  5. è bellissimo…è scritto bene.. certo è un po triste..però è stupendo

  6. bellissimo… e triste..
    ne ho letti gran parte dei tuoi racconti su qst sito e sn tutti stupendi… complimenti davvero!!

  7. wow…davvero un bel racconto…xò speravo nel “e vissero felici e contenti”..xò è un bel raccinto..complimenti

  8. Il “E vissero felici e contenti” è troppo da favola…
    E la vita non è una favola.

  9. I commenti e i complimenti li hai già avuti dagli altri, piga. Io non sono gli altri.

    Me ne sto qui, resto in silenzio. E cerco di trasmettere a te la sensazione che ho provato nel leggere questo racconto.

    E ti rendo grazie, Piergiulio, perché è in momenti come questo che imparo cos’è l’amore.

  10. Una cosa però devo ammetterla…la canzone fa cagare.

  11. XD A me la canzone piace, e secondo me ci sta pure bene u_u

  12. Ciao, non ti conosco, ma ho visto il post su netlog.
    Beh, non c’è male direi, per nulla. Ci sarebbero giusto pochissime correzioni di forma da fare e quella andrebbe alla perfezione.
    Anche il contenuto della storia è molto buono, ma visto che è molto breve, hai dovuto risolvere la parte in cui il protagonista scopre della morte della sua amata in modo troppo frettoloso e poco credibile. Anche il ragazzo l’hai liquidato in tempi record. Praticamente è successa una tragedia apocalittica in meno di mezz’ora!

    Non mi prendere per una saputella, odio fare la maestrina, ma ritengo che hai delle qualità e sarebbe un peccato non raffinarle. Lavoraci su, prenditi più pagine per le tue storie. Ricerca le forme stilistiche più varie tra vari autori (non Muccino eh!!!)così eviterai qualche ripetizione di troppo, oppure saprai oppure invece che ‘Mi continuavo a ripetermi’, stilisticamente è molto più scorrevole e piacevole ‘Continuavo a ripetermi’. Sono piccolezze che puoi facilmente correggere.

    Spero non ti sia offeso per ciò che ti ho detto, ma meglio cogliere e prendere spunto da una buona e sincera critica per fare qualcosa di costruttivo che raccogliere solo gli applausi e dimenticare che puoi fare molto di più.

    PS
    Sei sulla buona srada.

    Una lettrice curiosa

  13. Dio, che storia.
    Bellissima, complimenti.

  14. Questa storia è veramente stupenda. Scrivi benissimo, davvero complimenti… Non so se tu abbia tratto questo racconto da una storia vera, ma ti dico solo che ha me ha fatto effetto come se lo fosse. Bella e complimenti ancora!

  15. Ciao! Anche io ho letto il post su Netlog e sono venuta a leggere…amo molto questi racconti veloci…e ti faccio i miei complimenti, perchè è molt bello! Appena ne ho l’oocasione leggo anche gli altri che hai scritto…ciao…e continua così! =P

  16. perchè nn provi a scrivere anche qualcosa di più allegro?:)

  17. Storia fantastica…veramente!! peccato ke sia troppo triste ;( ;( ;( ;( ;( Forse il ragazzo è stato un po esagerato però…ma è giusto così xkè altrimenti la storia nn sarebbe stata così bella, nn avrebbe avuto lo stesso effetto,sarebbe stata una delle tante…

  18. avevi ragione :”(
    è STUPENDO

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