[audio:http://www.fileden.com/files/2007/6/28/1218975/Sonata%20Arctica%20-%20Full%20Moon.mp3|autostart=yes|bgcolor=0x000000]

Il mondo sta andando a rotoli ogni giorno di più.
Il mondo cambia, ogni giorni in peggio.
Il mondo lentamente sfugge dalle nostre mani.
Chiunque, almeno una volta nella vita, si sarà posto una delle tante domande retoriche alla quale nessuno è riuscito mai a trovare una risposta.

“Cos’è che ha lui che io non ho?”
“Perché lui sì e io no?”
“Perché la fortuna e tutto il bene di questo fottuto mondo vanno sempre e solo alle persone sbagliate?”

E’ su quest’ultimo punto che vorrei ragionare, cercare di trovare una sottospecie di risposta per lo meno plausibile.
E se in realtà fossimo noi quelli sbagliati? Non adatti ai canoni proposti da questa vita?
Arriverà il giorno in cui tutti (e con tutti intendo tutta la popolazione mondiale) saremo uguali, tante fotocopie, tanto da non riconoscerci più.
Stessa musica, stessi svaghi, persino stesse idee.
Perché è a questo che ci vogliono portare, ad essere tanti burattini nelle mani dei più potenti.
Sicuramente, come in ogni era, esisteranno i così detti anarchici,che si distanzieranno da tutto ciò e verranno visti in malo modo dalla società, un po’ come succede ora con i punk o con i metallari.

“La gente così mi fa solo ribrezzo… Ma hanno un cervello sotto quella babilonia di colori che hanno in testa?”

Questi saranno costretti a vivere solo con se stessi, con nessun altro, fino al giorno della loro morte.
Certo, suona un po’ macabro, ma che cos’è la vita se non una lunga attesa verso il vero fine principale?
Se la società che conosciamo oggi venisse rimpiazzata da un ammasso di automi senza cervello (come già oggi, tutti i media e non solo, cercano di fare) non avrebbe più nemmeno senso sprecare 80 lunghi anni per… esistere.

(Stavo per dire vivere, ma secondo me sono due concetti totalmente differenti;lo spiegherò più avanti.)

In questo modo diventeremmo solo sfruttatori di risorse che questo pianeta ci offre, risorse che magari sarebbero potute servire per uno scopo maggiore.
Come per il nostro ipotetico individuo discriminato.
Se lui riuscisse in qualche modo a cambiare qualcosa sarebbe un enorme passo avanti, un passo avanti di cui gioverebbe l’intera umanità.
Il nostro è un mondo di convinzioni, idee e principi preconfezionati.
Convinzioni, idee e principi che danno solo diritti a coloro che non se li meritano e viceversa solo doveri alle persone migliori, alle quale bisognerebbe dare un premio per la serietà con cui operano su questo pianeta.

“Ho i miei diritti anche io!”

No, caro mio, non ce li hai.
Perché se la legge fosse, come ci vogliono far credere attaccando quelle targhette in tutti i tribunali d’Italia, uguale per tutti… Beh come minimo avremmo una politica migliore, meno criminalità e la possibilità di produrre di più con un conseguente aumento delle vendite… E tutto ciò si chiude con il raggiungimento della felicità.
E non parlo della felicità fatta a casa, quella che in un giorno viene rimpiazzata dalla depressione cronica.
Parlo della felicità che ti fa vedere il bello della vita, che ti fa svegliare al mattina con un sorriso sulle labbra, quella che ti fa ringraziare Dio (o un’entità di vostro piacimento) per non essere a corto di nulla; una bella casa, una bella famiglia. Qualcosa che vi faccia ringraziare solo per il fatto che vi sia stata concessa l’opportunità di coprire questo breve lasso di tempo VIVENDO, contribuendo alla crescita, allo sviluppo e al mantenimento del mondo.
Perché qui sta l’enorme differenze, tutti esistono nel mondo di oggi, ma sono in pochi a vivere davvero. Molti confondono persino “esistere” e “vivere” come sinonimi.
Se il mondo cambiasse, finalmente gran parte della popolazione potrebbe raggiungere la felicità e finalmente iniziare a vivere.

SVEGLIA!

Con i sogni non si va da nessuna parte! Sono un buon carburante, ma senza macchina è inutile anche sperare.
Iniziamo ora a fare qualcosa, lottiamo per questa fottuta felicità…
La terrà sarà abitata dall’uomo per ancora molti, moltissimi anni prima che esso si estingua come la maggior parte degli esseri viventi che ci hanno vissuto.
Facciamo in modo che il nostro sia un ricordo bello, in modo da essere ricordati dai popoli futuri per il bene che abbiamo fatto alla terra e non per il contrario.
Anche perché mi dispiacerebbe se in futuro qualcuno dicesse

”L’uomo in tutta la sua permanenza sulla terra non ha fatto altro che danneggiarla, distruggere ogni sua risorsa ogni giorno di più”

Certo, abbiamo fatto anche delle grandi scoperte, grandi cambiamenti, per i quali vale la pena essere ricordati.
Ma si sa… La storia è scritta dai vincitori

E di questo passo… No, non saremo noi i vincitori, anzi, siamo già con un piede nella fossa.

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