Nella vita sono molti i momenti in cui il cuore e la passione prendono il sopravvento, impedendoci di ragionare come sempre avevamo fatto fino ad allora. Sicuramente vedendo quella scena dall’esterno la criticheremmo in qualche modo; una “scelta irrazionale”, ecco come la chiameremmo… Ma è quando le situazioni le vivi in prima persona che tutto cambia, ed è lì che vedi l’altra faccia della medaglia.
È ormai un po’ di tempo che la mia storia con Vanessa è finita. Oddio, definirla storia è un po' troppo. Quello tra di noi era solo sesso e nient’altro… beh, o per lo meno così pensavo! Ma andiamo con ordine.
Ci conoscevamo ormai da un po’, ma mai eravamo riusciti a concludere un discorso che si possa definire serio… Entrambi avevamo le nostre vite a cui star dietro. Io avevo il mio gruppo di amici, lei il suo. Avevamo persino smesso di salutarci per la differenza colossale che vi era tra noi due.
Quel pomeriggio del 10 Luglio ( mi pare fosse il 10, ma nulla di quello che dirò è certo al 100%) entrai in un negozio per prendermi qualcosa da mangiare, quando la vidi… stava cercando di prendere un barattolo di funghi dal ripiano più alto.. Si spingeva con le punte cercando di raggiungerlo, già perché l’altezza non era una delle sue qualità migliori. Le arrivai da dietro e allungando la mano afferrai quel barattolo e glielo porsi.
Mi sorrise e mi disse un grazie che mi entrò fin dentro l’anima, rendendomi quasi…felice!
Ci guardammo a lungo negli occhi, lei era bellissima, non l'avevo mai negato, ma sfortunatamente era anche occupata con un altro ragazzo; nonostante questo i nostri sguardi si persero reciprocamente l'uno negli occhi dell’altro.
Uscimmo dal supermercato e passeggiammo a lungo per quelle strade di quella città che ormai ci aveva stufato… Vuota, priva di divertimenti per i giovani… Solo a natale si popolava, quando venivano aperti quei mercatini sulle passeggiate, e con il solo passarci in mezzo venivi colpito da un odore di vin brulé appena preparato… Ma il natale era ancora lontano.
Ricordo ancora che quel giorno avevo rifiutato ad un invito di Matteo (come spesso accadeva in quel periodo, e non solo in quel periodo… ma sorvoliamo). Di certo stavo impiegando bene il mio tempo! Mi diede il suo numero di cellulare, nel caso un giorno mi fosse andato di uscire; la riaccompagnai a casa e poi proseguì per la mia.
E qui iniziarono i grandi dilemmi… Avrei voluto raccontare tutto alla mia migliore amica, dirle che finalmente ero riuscito a conoscere quella che era la ragazza dei miei sogni da un'intera vita… Ma non lo feci, trattenni tutto dentro di me, quasi temendo che dicendolo ad alta voce sarebbe svanito tutto nel nulla.
Nei giorni successivi continuammo a frequentarci, la conobbi meglio e capii che non eravamo fatti l'uno per l'altra, eravamo troppo diversi, ma nonostante questo durante uno di questi giorni lei mi invitò a casa sua. Era l’inizio della fine.
Lei stava ancora con quel ragazzo, il cui nome ora mi sfugge, ma non fece differenza… Già, perché quel giorno ci chiudemmo nella sua stanza e ci unimmo in quell’unico atto che tutti aspettano di vivere almeno una volta… Non era così che volevo la mia prima volta… Cioè, mettiamo in chiaro una cosa, è stato stupendo, ma non era amore quello che provavo io, e pensavo non lo fosse nemmeno quello che provava lei…
Continuammo questa “storia di sesso” per 2 mesi, quando arrivò quel fatidico giorno… Era un sabato, e uscito da pattinaggio mi diressi verso casa sua.
Mi accolse dicendo che era stanca di vivere quella situazione, che era follemente innamorata di me e che voleva iniziare una storia seria.
Rimasi molto colpito da questa sua affermazione, così tanto da dire ciò che non pensavo… Le dissi che non ero disposto ad iniziare una storia seria con lei, che avevamo deciso precedentemente di lasciare le cose com’erano… Mi girai dicendole che era meglio se tornavamo ad essere come prima di quei 2 mesi, di non raccontare quella storia a nessuno e di vivere ognuno la propria vita… Lo dissi con così tanta convinzione che iniziai a crederci anche io. Una lacrima mi scese sul viso, ma nonostante questo mi rimisi il casco, salii in in sella allo scooter e partii… Non cercai nemmeno il suo sguardo, convinto che avrebbe insinuato in me il senso del rimorso, del pentimento…
Passai le successive 2 settimane d’inferno, tra chiamate di scuse, di spiegazioni… Alla fine non ce l’ho più fatta… Le urlai dietro di tutto e di più, rendendola ancora più infelice di quanto non fosse già…
 “Perché l’ho fatto? Perché sono stato così idiota?” Queste le domande che mi tartassavano il cervello. Le chiesi persino scusa per il mio comportamento da testa di cazzo…
Ma ormai ero certo di una cosa: ero davvero innamorato di quella ragazza, ma il “treno” ormai era partito, e non c’era alcuna possibilità di riuscire a riprenderlo.
Iniziai così a vivere nuovamente una vita monotona, senza più una ragazza accanto a me.
Ci sono momenti nella vita che ti cambiano, momenti belli o brutti che caratterizzano il tuo modo di essere rendendoti migliori o peggiore.

E a me? Quest’esperienza cosa mi ha fatto diventare? Solo il tempo potrà dare veramente una risposta alla mia domanda. Per il momento mi limito a vivere per quello che sono.
Ma guardandomi indietro non posso far altro che pentirmi di come ho trattato quella povera ragazza…

”Quando la gente mi chiede cosa vuol dire amare, abbasso gli occhi per paura di ricordare.”

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