Giorno 1

Mentre le dita scorrono sui tasti il mio sguardo vaga nel vuoto.
Fuori piove, e questo sarebbe normale se non fosse che siamo a metà giugno. Un signore passa in bicicletta sotto al mio balcone, cercando di coprirsi invano sotto l’ombrello.
Gli alberi sono scossi dalla brezza leggera che lentamente spinge le foglie verso terra.
Dalle mie casse esce una canzone di Fabrizio Moro, una delle tante per deprimermi pensando a lei.
Sono appena le cinque di pomeriggio, ma nonostante questo la lampada della mia camera è accesa, questo perché la luce fioca che entra dalle finestre non è in grado di illuminare l’intera mia scrivania.
Vicino a me c’è il mio cellulare; lo riterrei cerebralmente morto se non fosse che, di tanto in tanto, una lucina azzurra intermittente mi avvisi del contrario.
Sto aspettando un messaggio, un messaggio che quasi sicuramente non arriverà.
Nel cielo ora pare essersi aperto uno spiraglio di luce tra le nuvole, ma la pioggia non sembra voler cambiare idea, continuando a cadere giù, fitta, come lunghe frecce appuntite.
Nella mia vita è sempre mancato qualcosa, un qualcosa che negli ultimi giorni ha sempre più reclamato ciò che gli spetta di diritto.
Uno sguardo ad internet, su una community, riesce ancora a farmi sorridere. Milioni di litigi per motivi alquanto idioti, come la squadra del cuore, il partito politico o lo stile di vita.
Dietro ad uno schermo tutti possiamo apparire come vogliamo, fregandocene di quello che in realtà siamo.
Prendete me, per esempio, chi vi dice che io sia realmente ciò che vi presento nei miei scritti? Esatto. Nessuno.
In internet ognuno di noi ha una seconda vita, un’ulteriore maschera a quella che potremmo avere nel mondo reale.
Il cellulare è ancora lì, senza che la dolce melodia di messaggio ricevuto risuoni nell’aria.

Giorno2

Ieri ho abbandonato la scrittura per mancanza di ispirazione. Ora sono le dieci e mezza e come previsto dal meteo il sole splende alto nel cielo, niente pioggia, niente vento, niente brutto tempo…
Fosse così anche il mio umore; la felicità ormai non so più nemmeno dove sta di casa, tutti ne parlano ma io, purtroppo, non l’ho mai vista.
Il messaggio di ieri alla fine non è arrivato, ed ora ne sto aspettando un altro, uno ancora più importante. Non devo aggiungere che non arriverà, vero?
“Magari non soldi, magari sta facendo qualcosa di importante”, mi dicono.
Tutte palle, è un 2 di picche, un altro 2 di picche da aggiungere alla mia già infinita collezione.
Passerò giorni d’inferno, ma prima o poi tutta questa sofferenza svanirà, ma io lo so già come andrà a finire; tornerò quello di un tempo, il “me” menefreghista e stronzo che sempre ho odiato.
C’è un modo per rimanere ciò che sono ora e non soffrire più?
Si, c’è.
Ma dubito che al mondo esista un’altra ragazza come lei.
La teoria delle 2 metà di Platone è sempre stata una delle mie preferite. È bello pensare che nel mondo ci sia una ragazza che riesca a completarmi perfettamente.
Dovrei farmi forza pensando che forse siamo due metà incompatibili tra loro, che prima o poi troverò la ragazza giusta, la mia anima gemella.
È quel “poi” che mi spaventa…
A momenti dovrebbe venire a prendermi Luca per andare nonsodove su in montagna… Anche lui come me ha voglia di urlare, ma sfortunatamente la sua non è tristezza ma euforia…
Ho preparato il cd di Fabrizio Moro, forse riuscirò a deprimerlo almeno un po’…
Il tempo è ancora bello e nel cielo non vedo nuvole, anche se sinceramente dal mio balcone non vedo nemmeno il cielo… Tutti quegli alberi e i nuovi palazzi costruiti mi coprono la visuale.
Devo svagarmi, devo iniziare nuovamente a vivere la mia vita, a scrivere racconti che non parlino di lei, ricominciare a scrivere racconti d’amore e per un po’ abbandonare quelli tragici.
Forse un giorno potrò anche proseguire con la scrittura del mio amato libro, fermo al capitolo 6 da troppo tempo.
Ho abbandonato anche la lettura da un po’ di tempo… Proprio oggi ho ordinato 4 libri, spero di riuscire a finire quello sul mio comodino, ormai coperto da uno spesso strato di polvere.
Mia madre dice che sto diventando un diavolo… Forse ha ragione, forse la trasformazione nel mio alter ego (che poi non è molto “alter” dato che sono sempre io) si sta compiendo più in fretta di quanto pensassi…
Se qualcuno vuole salvarmi parli ora

o taccia per sempre…

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2 commenti

  1. Anche mia madre lo dice di me. E’ seriamente convinta che io sia sempre peggio e spesso dice che non sono più io e che la spavento. Sì, le cose qua non migliorano, anzi…
    Mi dispiace (e spero tu colga la sincerità) che tu soffra. Ho sofferto un casino anche io e non credere che una volta trovata la metà della mela, l’essere androgino o come vuoi chiamarlo, vada per forza bene. Di problemi ce ne saranno per sempre.
    Purtroppo.
    Poi probabilmente siamo noi a crearceli, e forse in realtà non ce ne sarebbero.
    L’unica cosa che posso dirti, è di non perdere mai la speranza. Per quanto ti possa sembrare difficile (se sei un po’ come me), credi sempre in te stesso. Non sottovalutarti, e credici. Te ne accorgerai col tempo, che se smetti di credere in te stesso, perdi tutto.
    Quindi, almeno tu, continua a sognare.
    Ti voglio bene Piga. Sono davvero felice che tu sia mio amico e sto bene quando sono con voi, grazie.

  2. QUANTO TI CAPISCO….ULTIMAMENTE SEMBRO UNA MORTA K CAMMINA…NN SN PIù LA PERSONA DI UNA VOLTA….HO MESSO TUTTO DENTRO DI ME E CHIUSO CON IL LUCCHETTO…ORMAI NN MI APRO PIù CON NESSUNO….FORSE SOLO CON UNA PERSONA K Xò è LONTANA KM…AMICIZIA AMORE…ORMAI NE HO LE TASCHE PIENE…Xò TU FATTI FORZA…E SE IL MSG NN ARRIVERà IL TEMPO TI AIUTERà A RICOMINCIARE…TROPPO BELLI I TUOI RACCONTI…SONO QUELLI LA TUA FORZA SECONDO ME!!!CIAO CIAO

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