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Leggi prima “Christmas Present”



Il buio di una stanza illuminata solo dalla luce di una candela.
La sagoma di un uomo è tutto ciò che l’occhio umano può scorgere.
Una sigaretta in bocca, una penna in mano ed una lacrima sul viso.

È l’una di notte ed il rintocco del campanile della città risuona nell’aria in modo spettrale.
Un nuovo Natale, una nuova sofferenza.
Le solite luci sugli alberi brillano di una falsa felicità, falsa come tutta questa festa.
Il primo odioso Natale dopo la morte della madre.
Il primo odioso Natale, come sempre lo era stato nel suo oscuro passato.
Con una mano l’uomo prende la sigaretta, e dopo l’ultima boccata di fumo la spegne nel posacenere dinnanzi a sé.
In un attimo scompare nell’oscurità, mentre una folata di vento si porta via anche l’unica fonte di luce della stanza.
In quel luogo ora regna il silenzio, interrotto soltanto da tre colpi, poi la calma.
Un secondo più tardi l’uomo raggiunge la scrivania ed accende la lampada posta sopra di essa.
Non vi è più bisogno dell’assenza di luce, è tutto finto. Finito per sempre.
Guarda un ultima volta l’opera dietro di sé, e successivamente spegne la luce.
Nel vento in quel momento a qualcuno pare udire un sospiro…

«Adieu»

Un nuovo colpo secco, uno sparo, un urlo.
La quiete, per questa notte, è finita.

La stessa camera, qualche ora più tardi, vista con la luce solare… dava una sensazione completamente differente, rivelando al mondo tutta la verità.
La casa di quell’uomo, così ricco e potente, era diventata una scena del crimine. Lunghe strisce di scotch giallo bloccavano l’accesso a tutti, fuorché alla polizia.
Tutto era completamente a soqquadro, non c’era nulla che si fosse salvato.
Dipinti, sculture, dischi di immenso valore… completamente distrutti.
L’uomo aveva iniziato a soffrire di depressione qualche mese addietro, dopo che la moglie lo aveva lasciato.
Era letteralmente impazzito, aveva licenziato la domestica e smesso di curare se stesso e la sua abitazione, esternandosi dal mondo.
Fu però nella camera da letto che la polizia trovò la vera sorpresa lasciata dall’assassino, uno spettacolo davvero raccapricciante.
Sul letto, ancora legato, vi era il corpo (o perlomeno ciò che ne rimaneva) della moglie.
L’espressione della donna, piena di dolore e di rabbia, rendeva tutto ancora più terrificante di quanto già non fosse.
Sul muro faceva capolino una frase.

«”Finché morte non vi separi” ci dissero. Ora nemmeno la morte potrà separarci.»

Era scritta con il sangue, quasi sicuramente proveniva dal petto sventrato della donna.
Lo show non era ancora terminato, perché seduto su di una sedia, disteso sullo schienale e con le braccia penzoloni, vi era il corpo senza vita del marito, l’assassino.
A terra la pistola argentata faceva capolino sul tappeto che un tempo era bianco, ed ora era ricoperto di chiazze rosse.
Sulla scrivania una lettera, una lettera indirizzata alla polizia ed in particolare al poliziotto che sarebbe venuto a controllare l’opera di quel pazzo omicida.

«E con questo metto fine ad un lungo capitolo, metto un punto a questa lunga sofferenza.
No, non sono impazzito come lei ed i suoi colleghi pensate, sono solo un uomo follemente innamorato di sua moglie.
Non lo ritenete un motivo valido per un omicidio ed un suicidio?
Beh, mia moglie mi ha abbandonato, non volevo vivere senza di lei e lei non DOVEVA vivere senza di me.
Posso vedere il vostro sguardo di terrore mentre leggete queste righe. Per voi rimango comunque un folle.
Ma se questa volta, in questa storia, foste voi i folli?
Vi attenete a regole dettate da chi vuole fare solo i propri interessi, avete una concezione del Bene e del Male diversa dalla mia.
Il Bene ed il Male non sono statici, non sono uguali per tutti.
Chi esercita il Male è convinto di esercitare il Bene, mentre per tutti gli altri diviene un folle.
Proprio come me.
Finalmente grazie al mio gesto di oggi potrò diventare leggenda, essere ricordato da tutti come “Il pazzo innamorato”.
E tu… proprio tu che stai leggendo questa lettera, sei sicuro che nel tuo lavoro tu eserciti il bene?
Quante persone hai fatto soffrire negli anni passati?
Questo caso sarà archiviato, e per colpa delle mie parole avrai un fardello più pesante da portarti sulla coscienza.
Ripenserai a tutto il passato, metterei in discussione il Bene ed il Male.
La vita è una, divisa su due fronti.
E tu hai scelto da che parte stare?
Io si.»

Dopo aver letto queste righe il poliziotto si avvicinò all’orecchio dell’assassino, quasi fosse ancora vivo, quasi potesse ascoltare le sue parole.
Nella sua voce vi era un misto di emozioni, dalla rabbia alla paura, dalla tristezza all’indecisione.

«Io non vivo perché devo, vivo per perseguire uno scopo. Potrebbe essere anche vero che il Bene che io credo tale mi sia stato imposto da qualcuno che mirava solo ai suoi interessi, non lo nego.
Ma è l’esperienza che nella vita ci caratterizza.
E sì, io ho scelto il mio fronte, ho scelto il mio obbiettivo.
Fare in modo che che figli di puttana come te rimangano solo un brutto ricordo.
Tu sei il male, ma solo perché la pazzia ti ha reso tale e non viceversa.
Ha offuscato le tue idee, il senso della razionalità.
Marcirai all’inferno… e per tutti sarai semplicemente ricordato come un pazzo assassino qualunque.»

Lentamente la casa si svuotò, facendo cadere nuovamente tutto nell’oscurità
Quella sera, però, non ci furono candele ad illuminare fievolmente quella camera da letto.
Quella sera non vi era nessuno, se non il silenzio.
Finalmente la felicità di quel Natale poteva vivere nell’aria.
Niente più odio, niente più tristezza.
Un nuovo inizio.

Un colpo di vento spinse la lettera verso un luogo lontano, dove non potesse nuocere a nessuno, poi, conclusa la sua missione, anch’esso si allontanò da quel luogo.
I raggi della luna, le luci natalizie ed i pochi lampioni illuminavano le strade della città.
Da quel giorno quella casa rimase disabitata, costretta all’oscurità eterna.
Di tanto in tanto, qualcuno pare udire delle urla di dolore provenire da quella camera.
Una camera macchiata per sempre, e non solo dal sangue, anche dalla delusione.
La delusione di un amore perduto.

Perduto per sempre.




Continua con “Christmas Future”

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8 commenti

  1. bellissimo davvero è meraviglioso!!!! complimenti

  2. è bellissimo…..complimenti!!!

  3. wow….scrivi sul serio bene…il racconto ti spinge già dal principio a continuare a leggere…complimenti sul serio!!!

  4. Questo racconto mi piace molto, Piga, forse anche perché è molto diverso come genere da quelli che scrivi di solito. Molto bello anche il tema… il Bene e il Male…

    ti voglio bene

  5. è bello questo racconto.
    Cm tutti gli altri ke hai scritto.
    Non me ne sono perso uno.

    Complimenti

  6. uuu bravissimooooo..!!

  7. Ottimo racconto…scritto veramente bene…
    Sei davvero bravo complimenti…
    E le parole dei due colpiscono parecchio…soprattutto quelle dell’assassino…

  8. Complimentoni, è bellissima. Ogni volta che mi fai leggere qualcosa di tuo mi vengono i complessi d’inferiorità. uffa

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